mercoledì 26 marzo 2014
smiles at the time of crisis and old memories ( today I won )
the Smile
In time of crisis it really seems to be a difficult goal , what can make me smile ? the cut of my income ? decadent politics ? Corruption? Unhealthy health care ? youngsters running out of dreams ? The prevailing diktats of looks instead of being?
I Iive
in this era , I have no choice , I cannot ( and will not ) go back, I know I shall move every day in spite of all those situations that would make me tear my hair or worse, that will make them fall without mercy. So I only have two choices , cry and damn myself for the absolute lack of this moment , here and now , or find a reason for joy every day to microscopic events but especially for macroscopic emotions.
I
grew up in the hills, a small town that seems to come out of a novel of the past, my maternal grandmother 's hands who ould always smelled like bleach my grandfather smelled of freshly cut wheat and sweat, at eight in the morning he had already worked four to six hours, my paternal grandmother was cooking bread and pizza in the wood oven and grandfather traveled the country with the donkey as we do today with dogs , walking slowly after a day in the fields. had a unique dignity , grandmothers with head covered with a discreet, warm handkerchief , . The eyes deep like the sea. Grandads with checkers shirts , threadbare but always clean , always in order. The wise eyes of those who lived without ever pulling back.
The time moved slow, no technology no social networks, in an old house with an old phone to call ( secretly ) the boy who made me blush , but only to hang up quickly, before he answered . The days were punctuated by the sound of the bells ( my grandfather sacristan played them like the best concert man) , and to see my friends we would agree meetings out of church on Sundays .
Summer is not my favorite season but if I close my eyes the scent of it that brings me the most beautiful memories to my mind and lips , and Ismile.
At home we always talked about everything , but being careful not to disrespect the Grown ups , who with a bit of irony always let me express my thoughts ,still unconscious but always sincere .
I smile
Recalling those days, and thanks to this I smile about these days , where everything doesn't always go the right way and the pieces of the gigsaw are turned upside down , I'm not overwhelmed (yet) from rot , and not yet cynical ,I'me not torn down or beaten from this era without dignity because my dignity has started to grow using the example of those beautiful souls who have crossed my path , those beautiful souls who walk with me today.
I smile
coming home after working because my house is made of people that I love, a constellation of beautiful human beings that I have the honor to call friends , family. Then I know for sure that no politician and no indecent bitch can affect my life, they can take things, but they will never havemy emotions thatbelong to me and are not attachable .
young people
will find the energy to fuel their dreams and if today they won't realize them, there will be the ones to surprise them tomorrow if they have the will to accept the changes, if they are able to enjoy moments that will change their view and get them where they would never have thought to go .
today
I won # fortenminutes I sang in my car, out of tune like few others, but how much energy, fun ... light. I liked it, one more day , me, awkward dreamer not so fit, my reflection in the glass of the car smiled back at me .
S.
il sorriso al tempo della crisi e vecchi ricordi(oggi ho vinto io)
Il Sorriso
al tempo della crisi sembra davvero un obiettivo difficile, cosa può farmi sorridere? il taglio delle mie entrate? la politica in disfacimento? la corruzione? la sanità handicappata? i giovani con i sogni che si spengono? L'imperante diktat dell' apparire invece dell'essere?
Vivo
in questa epoca, non ho scelta, non posso (e non voglio) tornare indietro, so di dover avanzare ogni giorno a dispetto di tutte quelle situazioni che mi farebbero strappare i capelli o peggio, che me li fanno cadere senza pietà . Quindi ho solo due scelte possibili, piangere e dannarmi per l'assoluta mancanza di questo momento, qui e ora, oppure trovare una ragione di gioia ogni giorno per microscopici eventi ma soprattutto per macroscopiche emozioni.
Sono
cresciuta in collina, un piccolo paese che sembra venir fuori da un romanzo d'altri tempi, mia nonna materna aveva le mani che sapevano sempre di candeggina, mio nonno sapeva di grano appena tagliato e sudore, alle otto del mattino aveva lavorato già quattro sei ore, mia nonna paterna cucinava il pane e la pizza nel forno a legna e nonno girava per il paese con l'asino come oggi si fa con i cani, passeggiando lentamente dopo una giornata nei campi .Avevano una dignità unica, le nonne con la testa coperta da un fazzoletto, discreto, caldo. Gli occhi profondi come il mare. I nonni con le camicie a scacchi, lise ma sempre pulite, sempre in ordine. Gli occhi saggi di chi ha vissuto senza tirarsi mai indietro.
Il tempo era lento, niente tecnologia nessun social network, in casa un vecchio telefono SIP per chiamare (di nascosto) il ragazzino che mi faceva arrossire, ma solo per riagganciare in fretta, prima che rispondesse. Le giornate erano scandite dal suono delle campane (mio nonno sacrestano suonava come il migliore dei concertisti) , non avevo skype e per vedere le amiche ci si accordava fuori da chiesa la domenica.
L'estate non è la mia stagione preferita eppure se chiudo gli occhi è il suo profumo che mi porta i ricordi più belli a fior di labbra, e sorrido.
In casa si parlava di tutto sempre, ma facendo attenzione a non mancare di rispetto ai Grandi, che con un pò di ironia mi lasciavano esprimere i miei pensieri ancora scoordinati ma sempre sinceri.
Sorrido
ricordando quei giorni e grazie a questo Sorrido di questi giorni, dove non sempre va tutto per il verso giusto e le tessere del puzzle sono girate sottosopra, non sono sopraffatta (non ancora) dal marciume, non sono ancora cinica, non sono abbattuta ne battuta da questa epoca senza dignità perché io la mia di dignità ho cominciato a costruirla prendendo ad esempio quelle anime belle che hanno attraversato il mio cammino, quelle anime belle che camminano con me oggi.
Sorrido
arrivando a casa dopo aver lavorato perché la mia casa è fatta delle persone che amo, una costellazione di esseri umani splendidi che ho l'onore di chiamare, amici, famiglia. Allora so per certo che nessun politico intrallazzone e nessuna soubrettina sconcia può intaccare questa mia vita, possono prendersi le cose, ma non avranno mai le emozioni queste mi appartengono e non sono pignorabili.
I giovani
troveranno le energie per alimentare i loro sogni e se oggi non si realizzano potranno essere quelli di domani a stupirli se avranno la volontà di accettare i cambiamenti, se sapranno godere di istanti che potranno cambiare il loro sguardo e portarli dove non avrebbero mai pensato di andare.
Oggi
ho vinto io #perdieciminuti ho cantato a squarciagola in auto, stonata come pochi, ma quanta energia, divertimento ... luce. Mi sono piaciuta, un giorno ancora; io goffa sognatrice rotonda, il mio riflesso nel vetro dell'auto mi ha sorriso.
S.
Vivo
in questa epoca, non ho scelta, non posso (e non voglio) tornare indietro, so di dover avanzare ogni giorno a dispetto di tutte quelle situazioni che mi farebbero strappare i capelli o peggio, che me li fanno cadere senza pietà . Quindi ho solo due scelte possibili, piangere e dannarmi per l'assoluta mancanza di questo momento, qui e ora, oppure trovare una ragione di gioia ogni giorno per microscopici eventi ma soprattutto per macroscopiche emozioni.
Sono
cresciuta in collina, un piccolo paese che sembra venir fuori da un romanzo d'altri tempi, mia nonna materna aveva le mani che sapevano sempre di candeggina, mio nonno sapeva di grano appena tagliato e sudore, alle otto del mattino aveva lavorato già quattro sei ore, mia nonna paterna cucinava il pane e la pizza nel forno a legna e nonno girava per il paese con l'asino come oggi si fa con i cani, passeggiando lentamente dopo una giornata nei campi .Avevano una dignità unica, le nonne con la testa coperta da un fazzoletto, discreto, caldo. Gli occhi profondi come il mare. I nonni con le camicie a scacchi, lise ma sempre pulite, sempre in ordine. Gli occhi saggi di chi ha vissuto senza tirarsi mai indietro.
Il tempo era lento, niente tecnologia nessun social network, in casa un vecchio telefono SIP per chiamare (di nascosto) il ragazzino che mi faceva arrossire, ma solo per riagganciare in fretta, prima che rispondesse. Le giornate erano scandite dal suono delle campane (mio nonno sacrestano suonava come il migliore dei concertisti) , non avevo skype e per vedere le amiche ci si accordava fuori da chiesa la domenica.
L'estate non è la mia stagione preferita eppure se chiudo gli occhi è il suo profumo che mi porta i ricordi più belli a fior di labbra, e sorrido.
In casa si parlava di tutto sempre, ma facendo attenzione a non mancare di rispetto ai Grandi, che con un pò di ironia mi lasciavano esprimere i miei pensieri ancora scoordinati ma sempre sinceri.
Sorrido
ricordando quei giorni e grazie a questo Sorrido di questi giorni, dove non sempre va tutto per il verso giusto e le tessere del puzzle sono girate sottosopra, non sono sopraffatta (non ancora) dal marciume, non sono ancora cinica, non sono abbattuta ne battuta da questa epoca senza dignità perché io la mia di dignità ho cominciato a costruirla prendendo ad esempio quelle anime belle che hanno attraversato il mio cammino, quelle anime belle che camminano con me oggi.
Sorrido
arrivando a casa dopo aver lavorato perché la mia casa è fatta delle persone che amo, una costellazione di esseri umani splendidi che ho l'onore di chiamare, amici, famiglia. Allora so per certo che nessun politico intrallazzone e nessuna soubrettina sconcia può intaccare questa mia vita, possono prendersi le cose, ma non avranno mai le emozioni queste mi appartengono e non sono pignorabili.
I giovani
troveranno le energie per alimentare i loro sogni e se oggi non si realizzano potranno essere quelli di domani a stupirli se avranno la volontà di accettare i cambiamenti, se sapranno godere di istanti che potranno cambiare il loro sguardo e portarli dove non avrebbero mai pensato di andare.
Oggi
ho vinto io #perdieciminuti ho cantato a squarciagola in auto, stonata come pochi, ma quanta energia, divertimento ... luce. Mi sono piaciuta, un giorno ancora; io goffa sognatrice rotonda, il mio riflesso nel vetro dell'auto mi ha sorriso.
S.
venerdì 14 marzo 2014
d' #Amore(di SE)
AmaTi
l'amore genera amore, come i sorrisi generano sorrisi. Bisogna amare incondizionatamente cominciando da se stessi.
#Se
Amare se stessi è il primo passo, quello indiscutibilmente necessario per poter comprendere gli altri, succede però che a volte, alcuni non sono in gradi di amarsi, quella sofferente difficoltà a prendere il proprio cuore e renderlo caldo per le proprie mani, per i propri occhi.
Ho
sempre difeso questo concetto, se non ami te stesso non puoi amare gli altri. Oggi però le mie certezze sono scosse, chi ha più bisogno d'amore?
Quell'anima fragile che non trova in Se la forza di volersi amare senza paura ecco chi ne ha bisogno. Allora cosa dobbiamo fare? cosa possiamo fare?
#Amare
quell'anima fragile e spaventata, amarla senza condizioni e pregiudizi, amarla per insegnarle ad amare perché amici miei, l'amore è una cosa seria, così tanto seria da farci sorridere e ridere e giocare e rotolare nell'erba fresca della primavera.
Così seria da farci piangere ed urlare e correre e di nuovo tornare a sorridere, direttamente con il cuore.
Troppo
non esiste troppo amore, non esiste troppo bene. Siamo avidi di abbracci e baci e parole calde, siamo appassionati e appassionanti, siamo dolci . Siamo tutto questo anche se non lo siamo sempre, necessitiamo di questo anche se a volte fingiamo che non sia così.
Le #Anime
si incontrano si cercano si trovano fuggono tornano piangono partono restano ... Le Anime si toccano e quando succede ... è magia.
S.
l'amore genera amore, come i sorrisi generano sorrisi. Bisogna amare incondizionatamente cominciando da se stessi.
#Se
Amare se stessi è il primo passo, quello indiscutibilmente necessario per poter comprendere gli altri, succede però che a volte, alcuni non sono in gradi di amarsi, quella sofferente difficoltà a prendere il proprio cuore e renderlo caldo per le proprie mani, per i propri occhi.
Ho
sempre difeso questo concetto, se non ami te stesso non puoi amare gli altri. Oggi però le mie certezze sono scosse, chi ha più bisogno d'amore?
Quell'anima fragile che non trova in Se la forza di volersi amare senza paura ecco chi ne ha bisogno. Allora cosa dobbiamo fare? cosa possiamo fare?
#Amare
quell'anima fragile e spaventata, amarla senza condizioni e pregiudizi, amarla per insegnarle ad amare perché amici miei, l'amore è una cosa seria, così tanto seria da farci sorridere e ridere e giocare e rotolare nell'erba fresca della primavera.
Così seria da farci piangere ed urlare e correre e di nuovo tornare a sorridere, direttamente con il cuore.
Troppo
non esiste troppo amore, non esiste troppo bene. Siamo avidi di abbracci e baci e parole calde, siamo appassionati e appassionanti, siamo dolci . Siamo tutto questo anche se non lo siamo sempre, necessitiamo di questo anche se a volte fingiamo che non sia così.
Le #Anime
si incontrano si cercano si trovano fuggono tornano piangono partono restano ... Le Anime si toccano e quando succede ... è magia.
S.
venerdì 7 marzo 2014
Amami quando lo merito meno (festeggiamoci #Donne meravigliose)
(per tutte le #donne #meravigliose della mia vita)
Amami quando lo merito meno
perché allora ne ho più bisogno, ecco il grido d'aiuto di chi è disperata. Non importano nemmeno tanto le ragioni per le quali si possa essere disperate, non più. Lo siamo tutte in qualche misura e diventiamo avide di attenzioni, di parole, di gesti. Siamo disperate per il nostro senso di impotenza davanti agli eventi che ci travolgono e allora rischiamo grosso, diventiamo cattive perché siamo spaventate, come i bambini quando non trovano la mamma.
Siamo sole e nude davanti a noi stesse ed alle nostre paure allora attacchiamo chi , incolpevole, ci sta vicino perché sappiamo che chi ci ama non si lascerà intimorire, non verrà sopraffatto dalle nostre paure.
Di cosa abbiamo paura?
di non farcela, di non essere all'altezza, della nostra supposta insufficienza. Abbiamo paura delle nostre fragilità quando invece dovremmo imparare da loro. Temiamo noi stesse e continuiamo a misurarci e valutarci implacabili, senza perdonarci nulla.
Eppure non è del perdono che abbiamo bisogno ma di comprensione, verso noi stesse, di comprendere che possiamo amare noi stesse così come siamo e possiamo anche sbagliare e non per questo valere meno.
Siamo sopraffatte dall'ansia da prestazione genitoriale, e lo siamo sempre, come genitori come amiche come amanti , ci sentiamo deficitarie e ci frustriamo arrancando per rendere tutti felici dimenticando che se non lo siamo noi per prime gli altri non potranno esserlo grazie a noi.
Amami quando lo merito meno
Grido d'aiuto senza sonoro, gli occhi socchiusi per trattenere le lacrime perché non sappiamo dove sbattere la testa per far quadrare i conti e far sorridere tutti. Ma il nostro di sorriso?
Concentriamoci un momento, amiche, sorelle Donne meravigliose, fronteggiamo lo specchio e noi stesse, un momento... ancora un momento... RIDIAMO di noi stesse, ma forte fortissimo! ridiamoci in faccia e magari lanciamo anche un urlo. Spettinate sovrappeso struccate in tiro meravigliose in ogni modo, sempre.
Amami quando lo merito meno perché è quando ne ho più bisogno
ripetiamolo a noi stesse ogni giorno e quando sembra più difficile, non preoccupiamoci, una sorella un'amica un'altra Donna meravigliosa ci tenderà la mano ed il cuore, e noi non affonderemo mai.
S.
Amami quando lo merito meno
perché allora ne ho più bisogno, ecco il grido d'aiuto di chi è disperata. Non importano nemmeno tanto le ragioni per le quali si possa essere disperate, non più. Lo siamo tutte in qualche misura e diventiamo avide di attenzioni, di parole, di gesti. Siamo disperate per il nostro senso di impotenza davanti agli eventi che ci travolgono e allora rischiamo grosso, diventiamo cattive perché siamo spaventate, come i bambini quando non trovano la mamma.
Siamo sole e nude davanti a noi stesse ed alle nostre paure allora attacchiamo chi , incolpevole, ci sta vicino perché sappiamo che chi ci ama non si lascerà intimorire, non verrà sopraffatto dalle nostre paure.
Di cosa abbiamo paura?
di non farcela, di non essere all'altezza, della nostra supposta insufficienza. Abbiamo paura delle nostre fragilità quando invece dovremmo imparare da loro. Temiamo noi stesse e continuiamo a misurarci e valutarci implacabili, senza perdonarci nulla.
Eppure non è del perdono che abbiamo bisogno ma di comprensione, verso noi stesse, di comprendere che possiamo amare noi stesse così come siamo e possiamo anche sbagliare e non per questo valere meno.
Siamo sopraffatte dall'ansia da prestazione genitoriale, e lo siamo sempre, come genitori come amiche come amanti , ci sentiamo deficitarie e ci frustriamo arrancando per rendere tutti felici dimenticando che se non lo siamo noi per prime gli altri non potranno esserlo grazie a noi.
Amami quando lo merito meno
Grido d'aiuto senza sonoro, gli occhi socchiusi per trattenere le lacrime perché non sappiamo dove sbattere la testa per far quadrare i conti e far sorridere tutti. Ma il nostro di sorriso?
Concentriamoci un momento, amiche, sorelle Donne meravigliose, fronteggiamo lo specchio e noi stesse, un momento... ancora un momento... RIDIAMO di noi stesse, ma forte fortissimo! ridiamoci in faccia e magari lanciamo anche un urlo. Spettinate sovrappeso struccate in tiro meravigliose in ogni modo, sempre.
Amami quando lo merito meno perché è quando ne ho più bisogno
ripetiamolo a noi stesse ogni giorno e quando sembra più difficile, non preoccupiamoci, una sorella un'amica un'altra Donna meravigliosa ci tenderà la mano ed il cuore, e noi non affonderemo mai.
S.
mercoledì 5 marzo 2014
fino a toccare le nuvole (le guerre degli altri)
Invasioni
paesi che invadono altri paesi appropriandosi della terra, degli alberi, rubando case e vite, uomini che arrivano su carri armati e armi che arrivano su uomini che non sono li per loro scelta ma per quella di qualcuno seduto comodo davanti ad uno schermo che dice loro "andate a prendervi quello che io voglio"
Giovani
che vegliano e dormono abbracciati alla paura di non farcela, sognando invece di essere tra le braccia dell'amata bene. Avanzano tremando, raccontandosi che è solo il freddo, la stanchezza. Sudando sotto i caschi ma non per il caldo, stringendo gli occhi anche senza vento, anche senza sabbia , i loro sguardi sono persi nel ricordo di chi li aspetta.
Combattono le guerre che non vogliono, che non hanno scelto né deciso perché se avessero potuto scegliere avrebbero continuato a combattere per la loro dignità, il loro lavoro, le loro famiglie . Se avessero potuto scegliere passerebbero la domenica a fare l'orto ridendo con i figli o con i nonni.
Esseri umani
che vengono trucidati come carne da macello, non hanno un nome non hanno fatto nulla a chi ora gli punta contro un'arma, non hanno età per chi si prende la loro vita. Sono solo "il nemico" ,ma di chi?
Di chi è nemico il bambino che salta in aria mentre va a scuola tra le macerie? di chi è nemica la donna che viene assassinata mentre protegge i propri figli? di chi è nemico il vecchio che zoppicante cerca di portare a casa un pezzo di pane per l'amore della sua vita?
Tu che invadi
un giorno arriverai anche davanti casa mia, prepotente e vigliacco, nascosto dietro il volto di un ragazzino che non sa nemmeno chi sei, perché tu sei uno diverso ogni giorno e te ne stai comodamente seduto nella stanza dei bottoni, nulla da perdere. Giochi a poker e bluffi perché il prezzo che paghi perdendo non è la tua di vita, ma quella nostra, la loro.
I Sogni
quelli non li prenderai mai, anche quando avrai ammazzato tutti, questo lo sai e allora diventi avido e cattivo e insonne nel cercare il modo di rubare anche quelli, anche i pensieri, anche gli amori. Non sei mai sazio, le terre le case gli ori, non ti basteranno mai perché a nessuno di noi potrai mai portare via quella sensazione che ci fa sognare fino a toccare le nuvole . Non sarai mai investito della risata cristallina di un bambino felice, né dalla passione reale di una donna innamorata, non capisci quale sia la tua mancanza perché sei arido, perché ogni tua fibra è ormai imputridita dalla smania di conquista e possesso, i tuoi occhi sono come un pozzo senza fondo, oscuri e soli.
Fino a toccare le nuvole
Noi amiamo così, viviamo così e sentiamo così il profumo di questa Primavera, sentiamo la musica di questa festa alla quale tu non sei invitato, quindi invasore, di qualunque colore tu sia, qualunque sia la tua bandiera torna nell'antro oscuro al quale appartieni, Noi qui non ti vogliamo.
Carnevale è finito, la tua maschera è bruciata e noi non abbiamo più paura.
S.
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