mercoledì 29 agosto 2012

dolore (non siamo tutti stonati)

Come si supera il dolore? Non si supera ... ma un giorno si renderà conto che non le peserà doverlo portare  dentro (Castle) 
Il dolore
quante facce ha?  quanti colori e quanti odori? quelli nuovi sono pungenti ed acri come il sapore del limone al mattino, quelli passati sanno di muffa e pane bruciato. 
Nessuno di noi è immune al suo tocco, molti dicono che il dolore serve, così si apprezza la sua assenza, io non credo, io ritengo che ridere serva, abbandonarsi sull'erba fresca in primavera serve, fermarsi incantati sotto la pioggia ottobrina serve, il dolore ci porta via, una goccia alla volta i nostri sogni, la nostra immaginazione e diveniamo come personaggi di un vecchio film, sbiaditi, fuori tempo.

Il dolore ci rende stonati ed impacciati, come se il mondo suonasse un valzer e noi ballassimo una taranta, fuori tempo fuori luogo. Ci rende cattivi (spesso) nei confronti di chi non ne prova( o così ci appare) , ci sentiamo perennemente in credito di bontà e quando non ne riceviamo appassiamo come una pianta lasciata senza acqua e diveniamo brutti, non solo d'aspetto. 
Lo provochiamo, anche quando non vorremmo facciamo del male, con le parole con le azioni ed è forse solo in un secondo momento che realizziamo di aver commesso un errore, quando siamo fortunati siamo ancora in tempo per chiedere scusa. 

Le scuse
Chiedere scusa non fa venire il cancro, è provato! chiedere scusa libera dal dolore stesso, quello provocato e quello provato. Non è difficile, mi scuso di non averti amato, mi scuso di aver urlato, di averti deluso, di averti dato uno schiaffo. Mi scuso perché le mie parole ti hanno ferito, un cuore sanguinante può essere risanato. 
Io chiedo scusa, spero sempre di non sbagliare ma quando accade, se me ne accorgo (non sempre ci si accorge di far male) io chiedo scusa, vorrei che fosse fatto lo stesso con me, ma non sempre è così. 

L'accordo
Sto accordando la mia vita, un giorno alla volta una nota alla volta io cerco di accordare la mia esistenza, la musicalità che ognuno di noi ha innata deve venire a galla, estendere la propria voce e risuonare fino a toccare nel profondo tutte le corde dell'umanità, mia e vostra. 

Solo così, un passo alla volta possiamo pensare di danzare con il cuore, innamorarci ancora, amare il cielo comunque esso sia. 

Il dolore fa parte della nostra esistenza ma possiamo impegnarci a far si che sia sempre meno, che lasci sempre meno segni. Vivere un ricordo felice val ben lo sforzo !

Christiaan Barnard ha scritto : il dolore è il grido d'allarme della natura.

S.

domenica 26 agosto 2012

la Messa (non in piega)

Andare a Messa la domenica mattina 
Non capitava da anni, stamattina io e mio figlio siamo andati a messa, ci siamo seduti in terza fila, per la  cecità parziale mia e anche per la voce bassa dell'arciprete che conosco. 
il Vangelo : Moglie, sottomettiti a tuo Marito, alla sua volontà alle sue richieste. Moglie.
L'omelia : certo oggi le donne, moderne femministe avant-guardiste, storceranno il naso, ma come Don! sottometterci! dopo anni di lotte dopo anni di soprusi! ha riso, il Don sotto i baffi, sa di essere provocatorio ed è senza dubbio un uomo intelligente, questo prescinde dalla sua professione e dalla sua  fede. 
Ho chiacchierato spesso con lui, senza dover porre limiti alla mia curiosità ne tantomeno ai miei dubbi, va oltre i limiti della chiesa, non si ferma ai dogmi, lui le domande non le pone solo agli altri. Lo stimo molto. 
In chiesa, alle dieci ci sono perlopiù anziani, le famiglie vanno a messa alle undici e trenta, molti per mettersi in mostra, molti perché la domenica si dorme, e meno male. 
Ci guardiamo intorno, è bello il Duomo del nostro paese, ricco d'arte. Mi chiedo se questa ricchezza estetica fosse invece ricchezza messa in doni per quelli che hanno bisogno non solo di parole e conforto, non solo di gruppi di preghiera (ebbene si..si pregherà nei prossimi giorni, anzi in notturna, per chi non ha un lavoro) ma concreto aiuto in DENARO, per quelli che non hanno lavoro e non possono nutrire la famiglia , concreto aiuto materiale a quelli che restano senza gas acqua e luce, insomma, una statua di meno, una parola in meno e qualche euro in più. Questo me lo chiedo mentre , guardandomi attorno lo sfarzo degli affreschi mi ammalia tanto quanto l'umiltà dei presenti mi travolge. 
A mani giunte, cerco di comprendere ogni passaggio di questo domenicale rito, a mani giunte prego per me stessa, egoisticamente prego di divenire una persona migliore, ma può Dio sentirmi da questo luogo con muri così spessi da soffocare ogni respiro? Non sentirebbe meglio i miei pensieri se fossi stesa in un prato a guardare il cielo?
Il prete, questo prete è umile anche lui, non gira con auto di lusso non indossa ori e via dicendo. Lui chiede aiuto per gli altri, mai per se,  sperando che qualcuno raccolga la sua supplica , è intelligente, buono. 
Ci si scambia un segno di PACE guardandosi negli occhi, ci si sorride, vogliamo davvero la pace, per noi stessi prima di tutto. 
E' ora di andare, l'afa non ha risparmiato questo luogo di culto, grondiamo sudore come fossero peccati. Mio figlio mi stringe forte la mano e mi sorride anche lui sollevato, fuori c'è un pò di vento fresco.
Non so se questi quarantacinque minuti hanno reso migliore la mia anima, li ho passati stringendo le mani di mio figlio e le mie stesse, li ho passati in modo attento, a chi ed a cosa avevo intorno, questa è cosa buona e giusta. 
Ora andiamo verso casa, sorridiamo. 
S. 

sabato 25 agosto 2012

piaceri (ed altre libertà)

Voltaire ha scritto : un uomo è libero nel momento in cui desidera esserlo 

La libertà 
Quante volte pensiamo di essere liberi ma non lo siamo poi davvero? abbiamo catene di ogni sorta che portiamo in giro giorno dopo giorno, lasciando che la nostra schiena si curvi sotto il loro peso senza (a volte) nemmeno conoscerne l'origine. 
Poi arriva un giorno in cui ci liberiamo, magari di una più piccola, una dipendenza minore e sentiamo  lo scricchiolio delle ossa che si risollevano, un lieve dolore ed un immenso piacere ci pervadono se, in quel momento, comprendiamo che possiamo fare di più allora agiamo in modo da divenire sempre più liberi e leggeri, piano piano ci innalziamo e sentiamo il vento nei capelli e sentiamo il sole sul viso, diveniamo più alti, nel corpo e nella coscienza.

Il piacere 
il nostro piacere se causa dolore ad altri non può definirsi piacere, ci si illude che possa esserlo (alcuni si illudono) ma è solo una forma di cattiveria, magari sottile, elegante ma pur sempre cattiveria, il piacere deve far sorridere e ridere e gioire, quando manca questi obiettivi allora ha fallito il suo scopo, diventa una caricatura e chi ne indossa la maschera uccide qualcosa, qualcuno. 
Siamo in qualche modo tutti vittime e carnefici, consapevoli o meno, abbiamo la necessità di dipendere o comandare per nutrire il nostro Ego senza comprendere che basterebbe davvero poco per vivere meglio, per essere migliori. DARE, amore, aiuto, gioia, serenità, DARE fiducia, amicizia comprensione e potrei andare avanti per ore, DARE è l'espressione massima di piacere perché dando, dandosi, donandosi si ottiene in cambio qualcosa di impagabile, un piacere che scalda nel profondo. 

il vero piacere è libero e la libertà è piacevole solo se non incatena nessun' altra anima . 

Fulton J, Sheen ha scritto : l'uomo è spinto dal piacere; la donna dal significato del piacere 
 S.

lunedì 20 agosto 2012

elementare Watson (e ovvietà varie)

David Leavitt ha scritto : chi appartiene solo a se stesso non può essere abbandonato 

Ovviamente
Ho spesso detto che sono impossibile da sorprendere, non è una affermazione presuntuosa è semplicemente frutto dell'esperienza, l'elementarità di questo è pari alla capacità della cavia di evitare il corridoio del labirinto dove prenderebbe la scossa. 
Ovviamente ho preso la scossa più di una volta ma ho imparato a cambiare direzione e anche a sopportare il dolore che la corrente passante, da capo a piedi, mi dava. 

Corazza
Potrebbe definirsi una corazza emotiva ma non sono d'accordo, sono la persona meno corazzata che conosco, avverto ogni dolore anche quello vestito da buona azione. Certo averne provati di vario genere non esclude la maggiore resistenza ma nemmeno le cicatrici, quelle si formano e bruciano ma insegnano ... elementare .

Stanchezza
I passi che si allontanano non fanno poi più rumore di quanto immaginiamo soprattutto se comprendiamo che si allontana solo chi non era comunque destinato a far parte del nostro viaggio, la stanchezza sembra renderci più vulnerabili ma in realtà è illuminante, apre lo sguardo ben oltre il campo visivo fino a farci comprendere che chi non è disposto ad asciugare lacrime e sudore non merita la luce dei nostri sorrisi, il fuoco della nostra passione.

Fede
tutti abbiamo fede, in qualcosa oppure in qualcuno, i più fortunati di noi ne toccano con mano il calore ma tutti attendiamo un segno, un amicale conforto, una passione travolgente, il vero amore. Siamo tutti in attesa di qualcosa di grandioso, la fiducia è un bene primario, una vera ricchezza.

Giovanni Soriano ha scritto : In mezzo a tanta confusione e tra mille incertezze, qualche ovvietà ogni tanto diventa non soltanto utile, ma persino necessaria. 

S.


venerdì 17 agosto 2012

Controllo_Tradimento(Giuda e gli amici al bar)

forse le cose spaventano quando non si capiscono, perché se non capisci non controlli Fabio Volo

La mania del controllo
Ne sono affetta, lo ammetto. Non controllo tutto e non vorrei controllare tutto, mi organizzo per avere il massimo controllo su cose che riguardano solo me, quando tutto sembra sfuggirmi di mano così riesco a non affondare. Una mania .. controllata. 

Le emozioni controllate 
Non è semplice direte, controllare le emozioni, non assoggettarvisi, non essere in balìa di questo turbinoso mondo sentimentale dove si viene trasportati come Dorothy da un tornado che ci fa perdere i sensi, portandoci in un mondo sconosciuto dove abbiamo paura di chi potremmo incontrare, di cosa potremmo provare.

I cuori non saranno mai una cosa pratica finché non ne inventeranno di infrangibili  Mago di Oz
In qualche modo cerchiamo tutti almeno una parte della nostra vita che sia controllabile, il cibo il sesso il cuore il lavoro la famiglia, vorremmo non perdere il guinzaglio(legato con cura attorno al polso) così che la belva che ci divora resti accanto a noi, ci cammini al fianco perfettamente addestrata ed il nostro respiro, in questo modo, sarebbe regolare e senza affanno.

Giuda 
Probabilmente avrebbe deciso di sedere al bar con gli amici e bere una caraffa di vino se avesse saputo controllarsi, se avesse contato fino a dieci prima di tradire ora la storia di una intera religione sarebbe diversa. Povero Giuda, non aveva letto manuali di auto controllo lui, non aveva studiato meditazione orientale e non sapeva controllarsi. I suoi amici (al bar) lo avrebbero distolto dal tradimento ? 
Paolo Coelho ha scritto che l'uomo è nato per tradire il proprio destino.
Tutti noi abbiamo incontrato Giuda o siamo stati noi stessi Giuda almeno una volta nella vita, perché non siamo così bravi da controllare tutto. Il tradimento ci ha feriti fino a far sanguinare l'anima, da qualunque parte esso sia arrivato ma soprattutto la frode che abbiamo inflitto a noi stessi è quella che più ci fa soffrire, non solo per il danno che ci ha causato ma anche per non aver saputo vigilare sulla nostra fragilità lasciandola vincere.

Tra noi e l'inferno o tra noi ed il cielo c'è solo la vita, che è la cosa più fragile del mondo Blaise Pascal  
Vorrei essere capace di una maggiore padronanza di me, in modo da non lasciare il predominio dei sensi e delle emozioni in  balìa di questo vento impetuoso che mi travolge, ma amici miei io adoro il vento, lo ascolto, mi lascio accarezzare e trasportare. 

Non avrò mai il controllo ma controllerò che quel che mi accade danzi con il vento.

S.


venerdì 10 agosto 2012

Mr. Big (principe azzurro oppure no)

Carrie Bradshaw : quanto a me io cercavo un Big . Mr. Big.... 
Mr. Big, le donne della mia generazione sanno chi è, sanno cosa fa e cosa non fa . Le donne cresciute (in molti sensi) con la sigla di Sex & the city ed i volti delle quattro amiche, le loro avventure, i dolori le passioni, noi siamo quelle donne che hanno creduto e credono ancora che qualcosa di splendido nella vita sia possibile perché quando finiscono le puntate dello show e gli uomini, sappiamo dove trovare le nostre di Amiche che ci consoleranno. 

Ognuna di noi ha avuto, ha , oppure avrà un Mr. Big nella sua vita. Prima o dopo capita che noi si sia consapevoli o meno(...). 

Succede quasi per caso ed ognuna ha una diversa aspettativa, idealizzando lati diversi di questi uomini che camminano con noi, a volte solo per qualche isolato. C'è il Mr. Big romantico da libro rosa, quello avventuroso, abbiamo incontrato quello timido e quello intellettuale, c'é il Mr. Big che trascina i sensi, tutto fuoco.. l'incendio divampa, possiamo provare a controllare le fiamme ma non sapremo mai fin dove possono davvero spingersi. 

Ci lasciamo soggiogare consapevolmente e ne siamo felici, ogni volta di una felicità diversa, si perché non siamo mai del tutto ignare, non capita che veniamo davvero preso alla sprovvista NOI lo sappiamo, conosciamo il gioco ed il gioco ci piace anche se non lo ammetteremo mai neanche davanti a  noi stesse, oppure no? 

Ci hanno cresciute con il mito della triade ideale "marito-casa-figli" niente spazio per la lussuria (ed altri giochi) se non taciuta nascosta bisbigliata , ma oggi dopo le lotte le parole gli idealismi, siamo capaci di ammettere cosa vogliamo davvero? qual'è il Mr. Big che preferiamo? quello che si fa stirare le camicie o quello a ore?
Siamo davvero emancipate o si tratta di una farsa messa in piedi a suon di proteste e ribellione?(finto-vero..chi può dirlo) 

Vogliamo la condivisione totale oppure vorremmo il nostro tempo per decidere e vivere e giocare ma la paura ci blocca? 
Il Principe Azzurro esiste oppure è sbiadito con il tempo? regalami la favola - donami gioielli - possiedimi (ma non del tutto) etc. 

Le nostre chiavi, quelle del cuore e quelle di casa noi le proteggiamo, in fondo alle borse ma sogniamo comunque i fiori a sorpresa ed il bacio sotto la pioggia.

Facciamo più domande di un quiz a premi e allora quando incontriamo il Mr. Big che sa rispondere ad almeno tre di esse viviamo il momento amiche care sia che duri due ore, due anni o tutta la vita. 

S. 

Carrie Bradshaw : tu credi nell'amore a prima vista? Mr.Big : io credo nella lussuria a prima vista 



mercoledì 8 agosto 2012

Storto&PiùStorto(Murphy e Sfiga)

Legge di Murphy se c'è la possibilità che varie cose vadano male,  quella che causa il danno maggiore sarà la prima a farlo 
Ogni mattina, molto di noi si svegliano (quelli che dormono...poi ci siamo noi ,gli insonni) con le migliori intenzioni, salutiamo il sole come NEO HIPPY  sorridiamo al prossimo, gioiosamente ci avviamo alla scoperta di un nuovo giorno finché ....

.......
.......

DISASTRO! l'auto si ferma, la lavastoviglie si rompe, i figli sono finto-neo-chic-depressi(fa figo) , posto di blocco, bollette scadute, capelli che non stanno su, tacco che si rompe. Fin qua teniamo duro, voglio dire, sono cose comuni, casualità che fanno parte della quotidianità piccoli intoppi che si susseguono con ironico cipiglio come a voler provocare una nostra reazione e noi..teniamo duro.

Altro incontro altro sorriso, troviamo l'attack, per sistemare il tacco, in fondo alla borsa (Mary Poppins ci fa un baffo) il vigile ci saluta cortesemente e forse (ma forse) potremmo uscirne vivi (pensiamo) AH! ingenui, ci chiediamo se Murphy prima di scrivere le sue leggi abbia fatto un giro nel nostro vissuto, si proprio noi, proprio io! 

Amici cari, quando giornate così si rincorrono una dopo l'altra, quando sembra che la Sfiga ci abbia preso di mira dovremmo ricordare che non siamo così importanti da attirare tutte le sue attenzioni, che distribuisce qua e la, senza farsi carico delle motivazioni, dello sconcerto.

Io a questo punto mi raccolgo per un pò nei miei pensieri, respiro lentamente e penso a quanto ho di buono nella mia vita, alla fortuna che ho avuto ad aver incontrato persone che mi hanno regalato, tempo emozioni sensazioni e spalle sulle quali sorreggermi. Penso ai miei Angeli che illuminano il mondo che mi circonda con un sorriso. 

Penso a chi mi ha insegnato ed a chi mi sta insegnando, un giorno dopo l'altro a sfidarmi, mettermi alla prova e a volte...vincere. 
Ho superato scogli che sembravano impossibili, annullato paure vecchie come il mondo, ho amato e mi sono appassionata ...di certo amici, sarà capitato anche a voi quindi non mi resta molto da dire oggi se non 

Mr.Murphy  & Mrs.Sfiga andate a f@@@@@@, io non mi faccio incantare. 


(io continuo a sorridere) 
S. 
 

domenica 5 agosto 2012

le misure contano!(parole&caffè)

Le misure contano! provate ad indossare un paio di scarpe troppo piccole, poi ditemi 
se non ho ragione, le misure contano in tutto. 

La misura in cui si ride, si piange, le parole misurate o meno quando litighiamo, quando 
confortiamo. La misura dell'amore, perché si può amare troppo o troppo poco e far male. 
Ci si intrufola 
nelle vite delle persone a passi misurati per poi eccedere (a volte) e volerne prendere 
possesso togliendo l'ossigeno.

Contano sempre, quando si viene prevaricati ci rendiamo conto che averlo negato ci 
ha condotti al disastro


Michel de Montaigne ha scritto;
 il nostro desiderio è irresoluto e incerto;non sa ottenere né godere in misura giusta.

Ci misuriamo ogni giorno, con il lavoro, con gli affetti. Indossiamo corazze e scudi
 ed inforchiamo  lance pronti a combattere il nostro personale Drago,
che sia esso fuori dalla nostra porta o dentro la nostra anima. 
Lacerati dal desiderio di voler essere ed apparire ... nella giusta misura,
 esattamente chi vorremmo o chi gli altri vorrebbero fossimo.

Le misure contano, anche nelle passioni, una passione misurata non travolgerà 
mai i sensi, come la chiave sbagliata non aprirà mai la porta che con tanta
 cura avete (abbiamo) serrato.

Il caffè, se non dosato misurato con attenzione e capacità risulterà imbevibile, 
sacrilegio per le papille.
Thomas Stern Eliot ha scritto : Ho misurato la mia vita a cucchiaini di caffè 
(lo faccio anche io)
vi dico amici cari che a volte ci lasciamo sopraffare, non è possibile misurare
 il dolore per una perdita di un amore, di un fratello di un sogno ed è giusto, 
è corretto anche capire quando la misura non ha misure, rompere gli argini 
e lasciarsi annichilire, almeno per un pò, dal dolore dal sentimento
dal vuoto, perdere il senso della misura a volte ci fa ritrovare noi stessi.


diremmo (al nostro dolore, alla nostra passione, al nostro Drago) 


Davanti a te avrò le misure che vorrai, mi concederò, mi affiderò perché sto
 imparando che il mio senso della misura lo conosci anche tu e lo rispetti.


S. 


venerdì 3 agosto 2012

L'Amore Cucinato

Amare attraverso i sapori

Io cucino, non lo faccio aspettando che sia l'ora di pranzo o di cena, io cucino quando ho bisogno di dire, di far capire, che amo. Cucino piatti elaborati o semplici, dolci e salati, conserve e pane. Amo attraverso i sapori.

Taglio mescolo aggiungo rifletto assaporo, con cura e devozione e quando servo (che risulta essere la parte più delicata dell'intera operazione) riesco a dire ti voglio bene . 


Sono sempre io, troppo spesso impacciata anche se in cucina non si direbbe, almeno non quando metto in tavola, prima si, quando preparo sembra che io non sappia cosa stia facendo per poi presentare delizie (al bando la modestia non necessaria) non doso (nemmeno con i dolci, i miei occhi sanno riconoscono misurano) non calcolo alla faccia di chi dice che va tutto misurato, io assaggio, danzo, canto gli ingredienti, li accarezzo.


Da sola no, non vale allo stesso modo, non mi dico "ti amo" con un magistrale piatto di spaghetti alla matriciana (con guanciale..mi raccomando) , non mi coccolo con tagliata di tonno appena scottato.
Il giorno che imparerò anche quest'arte, questa forma di amor proprio, sarò davvero (credo) una persona più serena.


L'amore cucinato è prezioso, non chiede nulla in cambio, si nutre di uhmmm ahhhh gnammm, si accompagna a buon vino e chiacchiere allegre, si appassiona, l'amore cucinato è giocoso come la pioggia in estate.




S.



mercoledì 1 agosto 2012

persone da digerire ed emozioni da vomitare

Eccomi, un'altra sera qualche altro guaio(troppi), qualche momento sereno(troppo pochi). 


Ho cenato con un vodka tonic, certo direte : non è una cena! ma qualche volta bere un "canarino"(grazie Patrizia) truccato, come un motorino Ciao negli anni ottanta, può aiutare a a digerire chi ci fa male ed a vomitare le emozioni troppo a lungo tenute in fondo allo stomaco. 


Chi ci fa male ...
Parto da me stessa, non ho pregiudizi, parto da me e mi processo , come un giudice implacabile per poi scorrere, partendo da un passato remoto, attraverso quarant'anni di vita vissuti a volte con temerarietà altre paralizzata dalle paure, ricordo ogni singolo volto, nel bene e nel male, faccio tesoro delle ferite che mi si mostrano sotto forma di lucenti cicatrici, sul corpo, nell'anima. 


Lo dico anche a te, che mi straziato il cuore, a te che hai lacerato la carne, vi dico : sono qui, ancora in piedi ancora capace di sorridere di te, di ridere di me. 
Nessuna compassione (auto) nessun rimpianto e se e quando si presentano i rimorsi li affronto anche a costo di dover cenare con un "canarino" .


Sono seduta e osservo la vita come se fossi sul muro di cinta del mondo, sapendo riconoscere tutti i miei sbagli ma anche i tuoi. 


Mi guardo e riconosco ogni ruga, da dove arriva, quanto mi è costata. Riconosco il rotolo sul fianco sinistro (nutella in una sera triste?) le borse sotto gli occhi che raccontano la mia insonnia.
Non so dirvi se sono fiera di me, posso dire di essere fiera di alcune cose che ho fatto o non fatto, di aver avuto fiducia negli altri e nel Sole che immancabilmente sorge ad est a dispetto degli eventi, sono fiera di aver amato tanto da non respirare e anche di esservi(mi) sopravvissuta. 


Emozioni che escono a fiotti come se vomitassi silenziosamente ogni piacere, dolore, paura, sentimento.


Anche domani saluterò il Sole con un sorriso e se avrò pianto non importa, anche domani affronterò me stessa a testa alta.

Non soffro di rimpianti. Avessi cent'anni, il mio giorno migliore sarebbe sempre domani. così scrisse Ugo Ojetti



S.