lunedì 30 luglio 2012

ManeggiareConCura ( ... )

                     la durezza di alcuni è preferibile alla delicatezza di altri - Kahlil Gibran 




Maneggiare con cura, è scritto sugli scatoloni pieni di bicchieri quando traslochiamo, è disegnato riportato sottolineato quando compriamo qualcosa che è fragile,  gli oggetti delicati ... si rompono.
Mi chiedo, le persone delicate, che vanno impavidamente in giro senza etichette che avvisino chi le incrocia di ESSERE MANEGGIATE CON CURA si possono quindi trattare con maggiore rudezza?

Quando non rispondiamo ad un saluto, quando giudichiamo, spettegoliamo su chi non può difendersi, come mai non sentiamo il rumore dei cristalli in frantumi pur sapendo di aver rotto qualcosa che ha un valore ben più alto? 


Perché ci curiamo come crocerossine di oggetti inanimati e poi calpestiamo con le scarpe chiodate chi porta in se un'anima buona o  sensibile o semplicemente diversa da noi?


Inutile cercare risposte (o forse no) .


Potrei dire che un vaso di cristallo non lederà mai i miei sentimenti, una borsa di ottima fattura non mi abbandonerà mai perché sto invecchiando e così via, invece un'amica mi dirà  sul muso che sto sbagliando, che devo cambiare atteggiamento o rotta e mi farà male, pur volendomi bene.


.Mi farà male, forse, ma è di quel male che ti abbraccia fatto di onestà. 
Un'amante, amato compagno sposo etc. potrebbe spezzarmi il cuore, ridurre in brandelli la pelle come carne tra le fauci del lupo, potrebbe .. ma non è detto che lo faccia.


La nostra speranza risiederà ancora una volta nella capacità soggettiva di affidarci , senza timore a chi dovrà maneggiare le nostre emozioni la nostra mente e tutto quello che siamo partendo da noi stessi.


Maneggiare con cura .(anche me)


S. 



venerdì 27 luglio 2012

Pensierosa (mente)

          Il pensiero s'impernia sulla definizione delle parole - Ezra Pound 


Non dormire, pare il mantra che la mia mente ha deciso di regalarmi notte dopo notte, come se non avessimo tempo (lei ed io) da perdere. 
La lucidità dell'insonne è delirante(a volte) si va a spasso nei ricordi e se ne sentono gli odori, sono vivi .
Certo direte, basterebbe prendere un sonnifero è la notte diverrebbe buia, ma che sonno sarebbe senza sogni o peggio, popolata di incubi? scorro pagina dopo pagina un nuovo libro, l'attenzione alle parole alle inflessioni dei racconti, ne accarezzo i bordi come fosse pelle sotto le dita, vivide immagini di luoghi e di volti , sensi all'erta. 


A volte basta una frase letta ed inaspettatamente rivivo un'emozione. Leggere è come fare l'amore, i ricettori della mente e del corpo sono tutti tesi, le parole scorrono sotto lo sguardo attraversando i pensieri come le mani scorrono sulla pelle, sento il calore, i sensi accesi come se le labbra si appoggiassero ora qui, ora la nella spasmodica ricerca di un nuovo piacere.

Penso che forse non mi addormento perché sono alla ricerca di qualcosa di perfetto, in me. Ma mi è stato detto(saggiamente) che la perfezione è noiosa, forse da "perfetta" allora dormirei, annoiata da me stessa. Ma io sono l'imperfezione e va bene così. 


Pensierosa appoggio il mio libro (con cautela, per non creare pieghe nelle pagine, nella mente) scruto il soffitto e chiudo gli occhi, so che non dormirò ancora, ma aspetto ... imparerò (qualcosa) perché con i giusti insegnamenti, le indicazioni (della vita) la conoscenza prenderà il posto di Questa paura e poi di un'altra per donarmi una nuova forma di libertà.


Dormirò, ne sono certa. Prima o poi. Fino ad allora gioirò delle mie imperfezioni e ne trarrò il meglio che posso. 

 Karl Kraus ha scritto ; per essere perfetta le mancava solo un difetto 
S.

giovedì 26 luglio 2012

Seduzione(donna)

La seduzione è un gioco, almeno per molti è così. 


Cominciamo seducendo i nostri genitori, con smorfie e  sorrisi, compiacendo il loro ego assecondando i loro desideri (mangia, sii educato, saluta etc.) , per poi salire di livello, le maestre, i compagni, trasformando la scuola in un vero banco di prova per l'età adulta.


Seduciamo noi stessi, facendo attenzione al nostro aspetto e cercando di imparare per poter essere sedotti dalla nostra mente, dalla conoscenza, ci vestiamo e abbelliamo in questo gioco che è iniziato in fasce. 


Vorremmo diventare talmente bravi che a volte ci perdiamo.


Seduciamo un uomo(una donna) ci lasciamo sedurre, con sguardi parole silenzi movenze, tutto atto a compiacere noi stessi e l'oggetto del nostro desiderio, non solo fisico. 
La sveglia al mattino puntata presto per trovarci davanti all'armadio, allo specchio ed ai cassetti,  ci muoviamo a volte con cura, altre come furie per trovare quel capo, quel trucco e quello sguardo che ci faccia sentire in qualche modo potenti, sicuri..seduttivi per l'appunto .


Veniamo sedotti in molti modi diversi, a volte inconsapevolmente.


Eccomi! mi vedi? lo chiediamo al nostro Essere come lo chiediamo (timidamente a volte) agli altri, tutto questo ci impegna e forse richiede fatica, ma va bene, è esattamente quello che abbiamo scelto, potremmo pensare che sia narcisismo, ma non lo è (o lo è raramente).


Seduciamo di più con la mente o con il corpo? 
Robert Greene ha scritto : Il seduttore non improvvisa, non lascia nulla al caso

credo sia vero .
S.

mercoledì 25 luglio 2012

l'oro della terra (quasi piove)

Tornando a casa stasera dopo un lungo giorno costellato di sorprese e non solo, ho viaggiato piano, gustando con languore il paesaggio che mi circondava.


I campi dove il grano maturo e giallo come l'oro era stato già tagliato si offrivano senza pudore sapendo di suscitare ricordi e vecchie emozioni.


Penso sempre ai miei nonni ma in Luglio ho per loro qualche pensiero in più, carezzevole. Ricordo l'odore e la polvere vicino alla trebbiatrice, quando l'unico mio pensiero era salire sulla montagna di paglia con i miei amici e saltare giù, come giovani cavallette ignare di cosa ci avrebbe portato il domani ed anche indifferenti, perché eravamo li quel giorno, per ridere sudare giocare, eravamo li con il mondo che si offriva.


L'età dell'innocenza, così viene chiamata quell'età (ferma nei ricordi tra i nove ed i dodici anni) , nessun pensiero che non fosse rivolto al nostro egoismo infantile, correre, mangiare, sporcarsi.
I miei nonni, nel tardo pomeriggio estivo si stendevano a riposare come i più famosi "contadini in siesta" di Van Gogh, disfatti dal lavoro ma sempre premurosi ed attenti, sorridevano sornioni ai nostri scherzi e ci rimproveravano, ma per gioco. 


Ho guidato piano, rivivendo anche negli odori quegli istanti perfetti.


Che belle le memorie, che inaspettata gioia quando si riesce a rivivere solo i momenti belli, che sanno di buono. Poi si cresce e si impara che non sempre la vita ha un sapore gradevole, ma finché avremo modo di ricordare il profumo del grano appena mietuto ci sarà speranza per i nostri sorrisi e per i nostri domani.


Adesso piove un pò, altre memorie, altri pensieri ... 
S. 











Listen (solo un appunto veloce)

http://www.youtube.com/watch?v=w1rLZfAfQLM

Never stop listening, to yourself, to your beloved ones.


What you could find out giving a chance, handling your fears and letting go is more than you, I , could ever imagine.
One lost heart is a crime and no one ever should give up on a heart, or a dream , not even for a moment, when we start feeling lost let's just hold on to what we SEE through the armored glass that we've put between ourselves and the world.
Listen and give one more time one more chance



S. 

martedì 24 luglio 2012

Attrazione & distrazione(fatalmenteserendipity)

Di storie se ne sono raccontate tante e se ne raccontano ancora di più sull'attrazione ed i suoi derivati. 


Ho letto di recente un libro "contro l'amore" di Robert Poulet, cinico-dissacrante-arguto. Il caro Poulet racconta come l'amore (romanticamente inteso) non esista, in realtà saremmo vittime e carnefici di varie emozioni, desiderio, passione, libertinaggio, comodo, ma non dell'amore, sentimento secondo il nostro amico, sopravvalutato e anche falsato dalla letteratura specifica. 


Chi potremmo mai essere se da un giorno all'altro ognuno di noi prendesse cotanta consapevolezza (reale?) e rinunciasse all'amor romantico per tuffarsi in un mondo fatto di solo sensazioni fisiche? avremmo mai il coraggio di ammettere(se così fosse)  che in fondo siamo esseri carnali e tutta la costruzione amorosa è necessaria solo come mezzo per raggiungere il fisico scopo?


Io dico di no! e non solo perché sono un'avida lettrice di grandi poeti e piango lacrime di gioia alla fine di un film sapientemente costruito per farmi CREDERE! dico no perché per quanto la carnalità ci nutra nutrendo il nostro Ego (mi desidera, mi vuole...ho il potere!) noi tutti, prima o poi ci alziamo una mattina con gli occhi languidi, la voce bassa e guardandoci nello specchio pensiamo "oggi incontrerò la mia metà del cielo?" , domanda che ci poniamo con timore e speranza, non importa la nostra età ne tanto-meno il nostro passato, reiteriamo errori grossolani presi dalla frenesia sentimentale ci distraiamo, anche quando diciamo di no noi diciamo di si! 


Voglio vogliamo vorremmo L'AMORE, quello che ci fa fremere e sospirare come personaggi di Austeniana memoria, cuore galoppante e raziocinio latitante. 


A volte va tutto bene, ci sono amori senza data di scadenza, a volte meno e ci ritroviamo a vivere un amore a tempo, non per questo sbagliato ma che poi ci lascia soli mentre  raccogliamo i pezzi di noi stessi, cuore in frantumi, anima piangente. 
Francois De La Rochefoucauld scrisse : Accade per il vero amore come per l'apparizione dei fantasmi, tutti ne parlano ma pochi li hanno visti 
allora vivrò le mie passioni, mi nutrirò delle attrazioni, sarò disattenta quanto basta perché mi colga di sorpresa, l'Amore oppure il suo fantasma .E se serendipità deve essere, lasciamo che sia! 


S. 

sabato 21 luglio 2012

Finzioni (e altri disastri)

Quando non vogliamo sapere una cosa – fingiamo di non saperla. – E se la finzione è più per noi stessi che per gli altri, creda pure, è proprio, proprio come se non si sapesse. -Luigi Pirandello 
FAKE


Fingiamo in diverse circostanze, le ragioni che ci spingono a farlo sono diverse, per non ferire, per tirare avanti... per non soffrire, queste sono finzioni "importanti" di quelle che possono salvare. Poi ci sono quelle banali, sorridere a qualcuno che non ci piace come dire di gradire un pasto che in realtà ci disgusta. 
Qualcuno finge i sentimenti,per non finire i suoi giorni in solitudine. Disastri che si susseguono, frane incontrollate di ogni sorta verso la deriva delle anime. 

Si può rimediare? Amici miei ... SI, non ho scoperto nulla di nuovo ho semplicemente deciso di smettere (molto tempo fa), come si fa con le sigarette o qualsiasi altro vizio , perché la finzione è di fatto un vizio, ci si compiace quando GLI ALTRI credono alle fantasie più o meno drammatiche come all'esaltazione delle avventure che viviamo.

Ho smesso, sono chi sono e lo ammetto schiettamente, ai più posso non piacere, me ne farò una ragione. La sincerità è come un prelievo del sangue, spesso fastidioso ma può salvarci la vita, guardiamo l'ago sperando che l'infermiera abbia la mano "leggera" e così riponiamo la stessa speranza in noi stessi e nei nostri interlocutori, che la sincerità non ci annienti. 

certo Oscar Wilde affermava che un pò di sincerità è pericolosa, molta sincerità è addirittura fatale

ma io voglio credere che dopo il primo, leggero fastidio, quando l'ago si infila nella carne pronta a nutrirsi della nostra viscosa linfa, io possa sentirmi meglio.
Mi nutro di passione ora che pensavo di averla perduta, mi nutro di sincera vitalità e carnale emozione.

Che il vento mi trasporti come una foglia in autunno in  questa  danza poetica della ritrovata semplicità.
Oggi, anche con gli occhi bendati, le mani legate e la voce strozzata dalla potenza di questo viscerale sentimento io vedo, tocco e canto con ritrovata gioia, la vita che ho.
S.



venerdì 20 luglio 2012

Sta per arrivare (...ironia e autoironia)



… un sabato come un altro, la casa da pulire, la spesa da fare, decidere se prendersi quel lasso di tempo che sembra infinito (circa cinquanta minuti?!) per me. Accompagnare i ragazzi, pagare le bollette, fare una torta, andare in giro per cercare... cosa...?.

Ecco, la mia vita ruota intorno ad una serie di faccende routinarie come quelle di milioni, miliardi di altre donne, lavoro, casa, famiglia amici. Non sono certo una di quelle super donne sempre eleganti sempre ben pettinate o brillanti, non ho la taglia giusta e capita il più delle volte che la mia goffaggine mi faccia fare delle figure barbine in pubblico o anche solo davanti a me stessa, lasciandomi con il solito quesito … MA COME FANNO LE ALTRE? Quelle che trovano un marito che le ami per tutta la vita, che hanno la casa organizzata ed in ordine, quelle che riescono ad andare a lavorare ed anche in palestra (che ne hanno pure voglia e si divertono) e che non si arrovellano per trovare quei novanta euro mancanti per saldare quel debito di cui sistematicamente faccio finta di aver perso memoria per non sentirmi una perfetta nullità.

Eccomi qua, io sono disorganizzata, ho la ciambella intorno alla vita, una brutta cicatrice lasciata dai due migliori eventi della mia vita, ho la cellulite e lotto contro il pelo superfluo, non ho mai abbastanza tempo né abbastanza denaro, mi tingo i capelli da sola e la mia manicure è la cosa più lontana da una manicure che si possa conoscere, i miei cassetti sono in disordine ed è frustrante soprattutto al mattino quando nulla sembra passare sopra i miei fianchi per nascondere il grasso; arrivo a lavoro dove (ovviamente) tutte sembrano perfette e rilassate, madri esemplari, manager affermate , amanti da romanzo rosa (ahimè)e mi sento … ingombrante .
Si , lo spazio occupato da me stessa mi da noia, quando sono a disagio (praticamente il novanta per cento del tempo) io mi sento ingombrante come un container parcheggiato in una smart!

Non che io pecchi di impegno, mi arrovello giorno e notte per trovare le giuste soluzioni, sono un’equilibrista dei conti correnti e delle carte di credito,  ogni mattina prima di alzarmi mi concentro intensamente su QUALI scarpe con il tacco indossare per non essere , ancora una volta, la donna con gli stivali bassi, ma poi quel dolore artritico, quella leggera malinconia data da “ohGesùhobisognodiunabbracciodiunmassaggiodiuncaffè” mi guidano come se fossi in stato di trance verso i miei amati/odiati stivali bassi, comodi rassicuranti odorosi di cuoio e di nuovo sono sconfitta da me stessa, la mia battaglia mattutina contro l’ineleganza è persa!  

Ma poi arriva QUEL giorno in cui mi sento una Diva, le scarpe col tacco calzano a pennello, i capelli sono perfetti, la camicia sta bene e la gonna si allaccia perfettamente. 

c'è sempre un giorno così, nell'armadio di tutti .
S.

giovedì 19 luglio 2012

Risvegli, lo Zen (il giorno in più)

Svegliarsi, non gli diamo una grossa importanza al momento, spesso scocciati dalla sveglia che implacabile suona eppure è un dono che riceviamo ogni giorno, l'alternativa  sapete, è la fine! 

I risvegli sono tutti diversi, anche se la maggior parte delle volte non ci sembra così, diverso il sogno che ci ha accompagnato fino al momento di aprire gli occhi, diversa la percezione del mondo circostante. Io sorrido sempre quando mi sveglio, anche se sono intrattabile come un orso al quale è stato rubato il pasto, sorrido perché ho un'altra possibilità di essere migliore, un giorno in più. 

Poi ci sono i Risvegli, quelli che non hanno nulla a che vedere con la fine del sonno, quelli dell'anima, dei sensi del cuore e della mente, capitano senza che ce ne accorgiamo, arrivano come i temporali estivi e cambiano TUTTO! 

Seung Sahn ha scritto :
Lo Zen non spiega nulla e non analizza nulla. Semplicemente punta all'indietro, in modo diretto, alla nostra mente, perché possiamo risvegliarci. 

Abbiamo, ho, un'altra possibilità qui ed ora e forse la mia mente ha in serbo molti trucchi affinché non la veda ,  la paura(dominante) la mancanza di coraggio, la mancanza di tempo, siamo bravi noi a trovare scuse, come se il nostro DNA avesse un segmento con su scritto "NON TI MUOVERE" .

Oggi ho deciso di superare qualche mio limite, di non ascoltare quella voce (perfidamente addestrata) che mi mette con le spalle al muro per non prendere coltellate, oggi non ho paura di muovermi.

Nyogen Senzaki :
non si ripete due volte questo giorno... scheggia di tempo grande gemma. Mai più tornerà questo giorno. 

Allora amici miei, viviamolo! gustiamo ogni istante come un boccone prelibato. 

S.







Mutismo sensoriale ed affini (raffreddore dei sensi)

ho letto che : 
I piaceri violenti sono come le sofferenze profonde: sono muti.(D.Diderot)

Diderot, Illuminato e non solo filosoficamente ed artisticamente. Quanto di vero e nostro troviamo nella citazione che riporto in testa a questo post? 

Quando proviamo un piacere davvero intenso, travolgente cosa accade alla nostra mente? 
posso dirvi cosa accade alla mia, io non riesco più a parlare (chi mi conosce sa anche che si tratta di un "quasi miracolo") , allo stesso modo , un dolore immenso mi annienta .. anche nella voce.

Gli Opposti, lo Yin e lo Yang sensoriale il Bene ed il Male, tutto travolto da ondate alte quattro metri, 
misuro consciamente le emozioni pensando che il prossimo uragano non mi controllerà ma sarò io a Dominare ogni senso. 
Il piacere incontrollato, il dolore disumano, tutto ha un senso ed un grado diverso per ognuno. 

Allora vorrei avere un raffreddore dei sensi, quella sensazione ovattata (quando non senti bene, la voce è bassa, respiri con la bocca che si secca fino a farti tossire ..sfinimento)  dove nulla ha un confine ben chiaro, dove c' è qualcuno che si prende cura di me con brodo caldo luci basse e film confortanti. 

Ho letto che : 
La passione spiega molte cose, ma non giustifica nulla.(Louise-Victorine Ackermann Choquet)

non voglio essere giustificata (amici miei, sono raffreddata, abbiate la pazienza di comprendere se non perdonare,  la mia insolenza) non voglio essere spiegata, perché l'onda abbastanza alta da travolgermi totalmente non l'ho ancora vista (ma sapete ... non vado al mare da molto tempo) 

S.




mercoledì 18 luglio 2012

l'importanza delle formalità(e la lingua abusata)

Dare del Lei non è ...cool.
Viviamo un'epoca di eccessi confidenziali e mancanza di rispetto, dove siamo diventati tutti amici, anche di perfetti sconosciuti.
Non ci formalizziamo più (purtroppo) nemmeno davanti alle autorità o presunte tali. 


Mio nonno mi ha insegnato il rispetto, per le persone più grandi di me, per chi ricopre una posizione di prestigio ( vera, non legata all'autoincensamento) per le vecchie zie etc. 
Noi davamo del Lei, salutavamo con rispetto e dove fosse richiesto anche con un certo timore reverenziale. 


Certo mi direte, ma i tempi sono cambiati, siamo presi in un vortice di impegni e quisquilie di vario genere, non abbiamo tempo di riflettere e poi parlare (di questo si tratta)
Presi da questo lassismo linguistico ci giustifichiamo in modi anche fantasiosi, comunque inutili. 


Quindi parte lo strafalcione, da la mano alla mancanza di buona educazione e si arrampica sugli alberi come uno scimpanzé dispettoso ... un fiume in piena di disattenzioni linguistiche .


La nostra lingua, musicale ardita poetica, che fa si che le parole si snodino uno dopo l'altra a dare piacere non solo a chi le ascolta ma anche a chi le pronuncia viene abusata e maltrattata, leggiamo famigerate K sparse qua e la a rimpiazzare il nostro caro CH , abuso perpetuato non solo da adolescenti disinformati e già stanchi ma anche da noi (generalizzo...ma sottolineo che io non ne faccio uso) adulti, complici di questo delitto quotidiano, invece di insegnare abbiamo lasciato che l'abuso ci infettasse come un virus.


Che dire poi dello sdoganamento del "ma però"  e di altri suoi compagni per i quali noi a scuola venivamo ripresi, nel migliore dei casi, portando a casa un voto che esprimeva il disappunto del nostro insegnante .


Abbiamo dimenticato l'uso e l'importanza delle parole scritte bene e dette meglio, abbiamo dimenticato il valore di una pausa, di una formalità.
Siamo tutti colpevoli.


S.

martedì 17 luglio 2012

Limiti e razionalità (ragionamenti insonni)

I miei limiti sono realmente miei oppure sono il frutto di un insieme di credenze, insegnamenti tabù ?(...)

Abbiamo tutti degli scogli che non affrontiamo, a volte sono davvero insuperabili e ci mettono di fronte a sentimenti impervi ed altre invece sono auto-inflitti come la dieta dopo le feste. Il punto cruciale (per me) è capire se voglio superarli o se preferisco tenermeli stretti perché in una misura ragionevole mi fanno sentire al sicuro. 

Razionale, alle tre ero sdraiata sul divano, fissavo il soffitto e razionalmente analizzavo gli avvenimenti degli ultimi giorni, le sensazioni ed i pensieri ad esse legati, non si può ragionare sempre su tutto, non si dovrebbe (credo) ma ad oggi pensare di non farlo è come chiedere ad un pesce rosso di vivere in un terrario e non nella boccia piena di acqua fresca.

Sono quadrata in un mondo tondo, ieri l'ho detto a voce alta e questo l'ha reso ancora più reale, quanti lo sono? quanti sentono il raziocinio prendere il sopravvento quando basterebbe togliersi le manette del conformismo (personale) chiudere gli occhi e lasciare che la corrente ci trasporti a riva? 

Alle quattro ero ancora sveglia, ho fumato una sigaretta e mangiato un cucchiaio di nutella (ahimè) sapessi controllare la golosità come controllo le passioni avrei meno ansie da ... "sti-jeans-non-mi-entrano-fuck"

Diciamo parole che riscrivono la nostra percezione del mondo quando ci sentiamo al sicuro salvo poi trovarci ad affrontare il Drago senza armi e senza corazza, ci troviamo nudi e l'unico scudo che ci è concesso diventa irriconoscibile se lasciamo che la paura ci paralizzi. 

I miei limiti li conosco tutti, li ho invitati a bere un caffè e ho compreso che non hanno il controllo, ma sono un'ospite accogliente, per ora lascio che siano quello che sono perché arriverà il momento di  lasciarli andare. 

S. 

lunedì 16 luglio 2012

è tardi (altro non so)

E' tardi, altro non so. 


una serata passata tra chiacchiere risate e forse (mi auguro di sbagliare) falsità. 
La coesione è solo un mito? cosa cerchiamo veramente? chi stiamo cercando in questo cammino lastricato di errori e false emozioni, passioni fuggevoli e tragedie solo sulla carta? 


Alla fine della giornata siamo soli davanti ad uno specchio, ognuno di noi, facciamo i conti con la nostra anima (non voglio parlare di coscienza) e se vogliamo troviamo tutte le giustificazioni necessarie a tirare avanti ancora ventiquattro ore sorretti dal mito del nostro ego e possiamo raccontarci ogni favola, anche quelle mai scritte. 


Vittime e carnefici di noi stessi, voraci, affamati di sensazioni e parole ci nutriamo dell'altrui vacuità per satollare il nostro Io.


Alla fine di un altro giorno siamo soli con noi stessi ed in un unico momento si silenzio possiamo porci una domanda ... UNA sola.


quale è la domanda che avete per voi stessi oggi? 
oggi 17 Luglio , la mia domanda è : domani saprò essere una persona migliore?


S. 

domenica 15 luglio 2012

Pizza (e delizie varie)


Pizza a cena il sabato, fatta dalla mia principessa (quindi più buona di ogni altra senza discussione) , noi tre in cucina che ci lecchiamo le dita, in casa un pò di fumo (cucinata in pentola[ricetta nuova] e non al forno) , sorrisi, chiacchiere. 

Fa caldo in modo indescrivibile ma non ci bado, il giorno trascorso mi ha deliziata in molti modi, l'anima il cuore ed i sensi ... tutti coinvolti. 

Tutte le mie preoccupazioni sono sempre qua, non so come arrivare a fine mese, dovrei perdere qualche chilo, ho una seria dipendenza da disordine e davvero vorrei imparare ancora milioni di cose che non so e chessò per una volta nella vita non avere l'ansia da bolletta ... ma in questo momento tutto questo è quasi insignificante (come un calzino sparito nella lavatrice)  in questo momento tutti i sensi sono appagati, anche il sesto. 
 
Ora è già domenica, ma chiudendo gli occhi sento scivolare sulla lingua la mozzarella filante , sento il chiacchiericcio familiare e confortante che mi abbraccia il cuore. Ora se chiudo gli occhi rivivo sulla pelle ogni alito di vento che mi ha salutata in questo sabato perfetto. 

S. 


venerdì 13 luglio 2012

Si (non è difficile, nemmeno a testa in giù)

Si! 

quante volte basterebbe semplicemente dire Si, senza complicazioni, senza tensioni, il mondo corre veloce siamo sopraffatti dagli eventi e da quella che chiamiamo routine ed è diventato difficile dire Si, allora ci nascondiamo dietro pudici FORSE e categorici NO! detti spesso senza pensare perché paiono più veloci e meno problematici, ci coinvolgono meno, diciamo no e corriamo verso la prossima negazione : no grazie , no non posso, non ho tempo, non ce la faccio e via dicendo, senza renderci conto che la superficialità della negazione ci chiude un mondo che non avremmo mai immaginato e che invece, un Si spontaneo chiaro limpido non rende felice solo chi lo riceve ma anche noi che lo concediamo. 

Si, puoi giocare con me, Si facciamo una passeggiata, Si mangiamo un gelato, Si si si si si! E sorridiamo, perché quando si dice Si non si riesce ad essere imbronciati, ci si dona a chi ci sta di fronte e non si cambia solo il loro momento ma anche il nostro. 

Quante volte abbiamo detto no per pigrizia? per paura? o semplicemente perché non abbiamo davvero ascoltato? 

Il pregiudizio, retaggio di insegnamenti ancestrali (non ti fidare, sta attento, sii guardingo..) è come un muro che ci impedisce di metterci a testa in giù ed avere un diverso punto di vista, togliamoci il broncio.

Mi sono alzata all'alba, davanti allo specchio ho sorriso, cambiare punto di vista , ho preso un rossetto e mi sono disegnata un grosso Si sulla faccia ... ho riso! ma allora funziona!!! 

SI. funziona. 

S. 


giovedì 12 luglio 2012

sorrisi e cielo grigio(l'audacia le fobie)

(La casa è silenziosa la mattina presto, mi da modo di pensare e rivivere emozioni di ogni sorta, ora travolgenti, ora soavemente delicate.)


Il cielo stamattina è grigio, come piace a me, l'aria un pò più fresca e l'energia alta...quanto basta. Mi sono svegliata sorridendo, a dispetto del poco sonno e di un mal di denti che mi tedia da un paio di giorni.


Sorrisi 
Sorrido anche se non tutto scorre liscio, perché sorridendo un pò di leggerezza la provo, le inquietudini dell'anima e dei pensieri si sopiscono dando spazio ad un barlume di felicità.
Non sono felice tutto il giorno tutti i giorni, ma lo sono un pò ogni giorno, ho sempre almeno due ragioni per esserlo e questo è confortante come un abbraccio. 
 Il cielo mi parla di tempeste in arrivo (ne sento l'impeto) e vorrei rispondere per chiedere che venga presto il fresco, quando stare abbracciati è mettere al sicuro cuore corpo e mente .


Fobie 
Ieri ho vinto la paura(fobia) del dentista, il dolore era più forte del terrore (anche se ho chiesto di essere anestetizzata completamente, il che ha fatto sorridere ben due persone) ed ho conosciuto due persone dal cuore grande, un altro sorriso, levità del cuore. L'audacia forse sta anche nelle piccole cose, riuscire a sedersi sulla malefica poltrona è stato come vincere lo scontro con il drago che popolava i miei sogni infantili. 


Audacia
sto vivendo audacemente, lasciando spazio alle sensazioni , senza pregiudizi. A volte, inaspettatamente, un' azione quasi banale può portare con se delle sorprese che mai avrei immaginato.

Mi lascio vivere.
S. 

mercoledì 11 luglio 2012

Ago&Filo (e ricordi in bianco in nero)

Capita che la notte passi senza aver dormito, emicrania mal di denti preoccupazioni eccitazione, le cause sono, possono essere molte, non mi lascio abbattere, leggo. Mi viene in mente che ho una camicia alla quale manca un bottone, comincio a cercare ago e filo per rimediare, tanto sono sveglia, ma non è proprio semplice, perché la notte pare che lo spazio sia dilatato.


Ago & Filo per rammendare .. vestiti e pensieri.


Compro aghi come compro forcine e immancabilmente spariscono, come se avessi in casa un folletto dispettoso (la mia memoria disastrosa) , rinuncio e ricomincio a leggere, i libri mi trovano sempre, ma la notte tutto è diverso e tra una riga e l'altra i pensieri si accavallano in cerca di vecchie foto della mia vita.


Riordino cronologicamente le sensazioni sentendone il sapore l'odore.


Arriva l'Alba, non ho rammendato ne attaccato bottoni, ho finito il libro, ripercorso la mia vita come se avessi sfogliato un vecchio album di foto, di quelli che fanno esclamare "non ricordavo questo!" 
Con tutti gli errori, le sconfitte, le vittorie e gli amori (o presunti tali) , non è ancora tempo di tirare le somme, fare un bilancio, l'ago della bilancia è ancora nascosto in qualche angolo che non ricordo . 


Ho ricucito memorie, domani forse trovo Ago & Filo e rimetto quel bottone dove manca e forse torneranno alla memoria sensazioni dimenticate e ricordi in bianco e nero.


S.

martedì 10 luglio 2012

L'amore al tempo delle zanzare

Cercasi disperatamente l'Amore! quell'amore che ho letto nei libri, romantico e viscerale, quell'amore che fa poche domande perché non ne ha bisogno. 


Certo, con l'afa i pensieri ed i desideri sono rallentati, la moviola della vita ma con le emozioni che non ne vogliono sapere di arrendersi.
Le zanzare incattivite e dispettose che si appoggiano lievi sulla pelle scoperta, banchettando con quel sangue che scorre impetuoso per farmi sentire viva.


Nel letto con la compagnia del ritmico sventolare del vecchio ventilatore la notte si appropria dei sogni (senza svegliarmi mi accorgo di un nuova famelica puntura, ora sul braccio ora sul ginocchio [fastidioso] ) 


L' Amore, tutti ne parlano, lo cercano lo evitano lo desiderano. Ma se dovesse arrivare come reagirei? considerando l'egoismo emotivo che la fa da padrone (protegge?) potrei non riconoscerlo oppure sarà così grande da farmi soccombere?(ce lo chiediamo in molti) .
Intanto viviamo surrogati di questa potente sensazione, raccontandoci che forse(forse) è questo che cerchiamo davvero. 


Poeti, pittori e musicisti ne hanno cantato le lodi e dipinto i colori, conoscendolo o semplicemente immaginando cosa potesse essere questa forza senza eguali?


sono le tre, ho ucciso (ahimè) la zanzara vorace, riprendo in mano un libro familiare, confortante, all'alba nulla sarà più chiaro di come sembra ora, ma si sa alcune domande restano tali per farci compagnia la prossima afosa notte. 
S. 

giovedì 5 luglio 2012

il caldo il sonno (i segni delle lenzuola)

che sia caldo è un dato di fatto, Caronte e compagnia bella (ma chi da i nomi alle ondate di caldo e freddo?) ci abbracciano stretti, come facevano le vecchie zie quando eravamo bambini sempre troppo forti, troppo sudate e che sapevano di qualcosa che non ci piaceva .


(i segni delle lenzuola sulle braccia e sulla faccia dopo una notte irrequieta per il caldo sono come geroglifici che mappano i miei sogni) 


I giornali e le tv ci allarmano così partiamo già in ansia la mattina presto... arriverà Lucifero? Minosse farà danni? e via dicendo. 
Non mi lascio intimorire dall' inferno delle due del pomeriggio. Finirà, per quanto si aggrappi con tenacia alle nostre giornate FINIRA'. Questo mi conforta.


L'Autunno e l'Inverno sono le stagioni della consolazione, quando la natura si spoglia mettendo a nudo anche i nostri pensieri. Tutto appare cristallino come il ghiaccio che si forma tra i rami. 
Amo il freddo, quando l'autunno si affaccia senza timidezza e salutarmi io sono più allegra, quando l'aria è pungente vivo meglio. E gli abbracci, le serate sul divano con la stufa accesa, i caffè bollenti e le sciarpe tenute quasi sul viso. 


Ci proteggiamo dal freddo come vorremmo proteggerci dalla solitudine, dai problemi, dalle ingiustizie ma non ci sono sciarpe grandi abbastanza. Possiamo sempre consolarci con un buon brodo caldo. 


(intanto il ventilatore ritma i minuti che passano, per un momento mi è sembrato che fosse più fresco)
S

martedì 3 luglio 2012

appunti di viaggio lo ZenZing(e antipatici vari)

Viaggiare partendo all'alba è bellissimo, le strade semideserte ed il silenzio, come se il mondo stesse svegliandosi per me, mi piace.
Mi metto in marcia con buone intenzioni sapendo che la strada è lunga e che mi faranno male le mani e le caviglie (dolori soliti da una vita ormai) . Sorrido.


Il viaggio comincia scorrevole e sornione, ho una buona compagnia, chiacchieriamo, ridiamo. Poi c'è la musica, sempre e comunque in sottofondo a riempire l'anima ed i pensieri. 


Sembra tutto perfetto, MA (ci sono sempre dei ma..) il traffico si intensifica, le persone si innervosiscono io mi distraggo e tampono ,da ferma quasi,(leggermente e con grazia) l'auto davanti a me! Ho scoperto così che le donne bergamasche che siedono sui sedili posteriori come servette sono acide, cattive oppure incattivite comunque sgradevoli. 
Ripartiamo, non sarà certo questo a rovinare il mio "ZenZing.


Come ogni volta gli ultimi cento kilometri sono i più duri, nelle gambe, nella testa. Viaggio ormai come un'anima persa nel deserto, in cerca della mia oasi.


Ma (un altro) incrociamo due tedeschi su di una piccola Matiz rossa che sembrano arrabbiati(con me), che sia il lutto per la sconfitta della loro nazionale o che sia il timore della giovinezza perduta io non lo so.


Ci siamo quasi, traforo del Gran Sasso, ansiogeni 10176 metri . Il caldo non perdona e si disinteressa della nostra discesa verso lo sconforto. 


Arrivo ... uno sguardo dei miei angeli, abbracci e baci, non sento più il dolore, la stanchezza il caldo. la bergamasca, i tedeschi, il traffico sembrano un ricordo sbiadito. Ora va tutto bene 


... Ma tra meno di quarantotto ore si riparte, scriverò nei miei appunti di evitare tedeschi e bergamaschi ed il traffico scorrerà, anche se ci sarà coda .
Inevitabile .


Casa. il viaggio ricomincia qui 
S.