sabato 21 luglio 2012

Finzioni (e altri disastri)

Quando non vogliamo sapere una cosa – fingiamo di non saperla. – E se la finzione è più per noi stessi che per gli altri, creda pure, è proprio, proprio come se non si sapesse. -Luigi Pirandello 
FAKE


Fingiamo in diverse circostanze, le ragioni che ci spingono a farlo sono diverse, per non ferire, per tirare avanti... per non soffrire, queste sono finzioni "importanti" di quelle che possono salvare. Poi ci sono quelle banali, sorridere a qualcuno che non ci piace come dire di gradire un pasto che in realtà ci disgusta. 
Qualcuno finge i sentimenti,per non finire i suoi giorni in solitudine. Disastri che si susseguono, frane incontrollate di ogni sorta verso la deriva delle anime. 

Si può rimediare? Amici miei ... SI, non ho scoperto nulla di nuovo ho semplicemente deciso di smettere (molto tempo fa), come si fa con le sigarette o qualsiasi altro vizio , perché la finzione è di fatto un vizio, ci si compiace quando GLI ALTRI credono alle fantasie più o meno drammatiche come all'esaltazione delle avventure che viviamo.

Ho smesso, sono chi sono e lo ammetto schiettamente, ai più posso non piacere, me ne farò una ragione. La sincerità è come un prelievo del sangue, spesso fastidioso ma può salvarci la vita, guardiamo l'ago sperando che l'infermiera abbia la mano "leggera" e così riponiamo la stessa speranza in noi stessi e nei nostri interlocutori, che la sincerità non ci annienti. 

certo Oscar Wilde affermava che un pò di sincerità è pericolosa, molta sincerità è addirittura fatale

ma io voglio credere che dopo il primo, leggero fastidio, quando l'ago si infila nella carne pronta a nutrirsi della nostra viscosa linfa, io possa sentirmi meglio.
Mi nutro di passione ora che pensavo di averla perduta, mi nutro di sincera vitalità e carnale emozione.

Che il vento mi trasporti come una foglia in autunno in  questa  danza poetica della ritrovata semplicità.
Oggi, anche con gli occhi bendati, le mani legate e la voce strozzata dalla potenza di questo viscerale sentimento io vedo, tocco e canto con ritrovata gioia, la vita che ho.
S.



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