mercoledì 25 luglio 2012

l'oro della terra (quasi piove)

Tornando a casa stasera dopo un lungo giorno costellato di sorprese e non solo, ho viaggiato piano, gustando con languore il paesaggio che mi circondava.


I campi dove il grano maturo e giallo come l'oro era stato già tagliato si offrivano senza pudore sapendo di suscitare ricordi e vecchie emozioni.


Penso sempre ai miei nonni ma in Luglio ho per loro qualche pensiero in più, carezzevole. Ricordo l'odore e la polvere vicino alla trebbiatrice, quando l'unico mio pensiero era salire sulla montagna di paglia con i miei amici e saltare giù, come giovani cavallette ignare di cosa ci avrebbe portato il domani ed anche indifferenti, perché eravamo li quel giorno, per ridere sudare giocare, eravamo li con il mondo che si offriva.


L'età dell'innocenza, così viene chiamata quell'età (ferma nei ricordi tra i nove ed i dodici anni) , nessun pensiero che non fosse rivolto al nostro egoismo infantile, correre, mangiare, sporcarsi.
I miei nonni, nel tardo pomeriggio estivo si stendevano a riposare come i più famosi "contadini in siesta" di Van Gogh, disfatti dal lavoro ma sempre premurosi ed attenti, sorridevano sornioni ai nostri scherzi e ci rimproveravano, ma per gioco. 


Ho guidato piano, rivivendo anche negli odori quegli istanti perfetti.


Che belle le memorie, che inaspettata gioia quando si riesce a rivivere solo i momenti belli, che sanno di buono. Poi si cresce e si impara che non sempre la vita ha un sapore gradevole, ma finché avremo modo di ricordare il profumo del grano appena mietuto ci sarà speranza per i nostri sorrisi e per i nostri domani.


Adesso piove un pò, altre memorie, altri pensieri ... 
S. 











Nessun commento:

Posta un commento